violenza domestica
La violenza domestica è un abuso della forza fisica su un coniuge. Secondo gli ultimi dati istat le donne sono le più colpite. In particolare il 31,5 % delle donne ( per questo motivo mi rivolgerò con questo articolo alla violenza subita
dalle donne ) ha subito almeno una volta violenza, di cui il 20% parla di violenza fisica. A questi dati vanno aggiunti anche la percentuale di donne che negano o trascurano l’abuso, perchè in questi casi si parla di abuso psicologico. Questo è sicuramente un tipo di abuso allo stesso modo pericoloso come quello fisico, per il semplice fatto che spesso la persona se ne accorge dopo veramente molto tempo. In più non riesce a riconoscere e accettare che la violenza viene dalla persona che ha accanto.
I danni psicologici che ne conseguono sono bassa autostima, mancanza di sicurezza, incapacità di prendere decisioni, ansia e depressione, e senso di impotenza.
E’ chiaro, che una volta che la persona riconosce di subire queste umiliazioni, sicuramente è il primo passo per uscirne. Ci sono diverse associazioni anche che si occupano di aiutare le donne che hanno subito violenza a rifarsi una vita.
Ma vediamo meglio come riconoscere se si è vittime di violenza e come fare per difendersi.
Indice dei contenuti
Ci sono segni eloquenti che sei vittima di violenza psicologica del tuo partner, e uno fra tutti è provare paura per il tuo partner. Si ha paura di controbattere ciò che vi sta dicendo, provando dentro di voi quella sensazione di camminare su una lastra di ghiaccio sottile, pronta a rompersi.
Altri segni possono essere la frustrazione, che per esempio qualsiasi idea o proposta non viene presa in considerazione. Percepite che vi voglia controllare, che vi voglia sminuire su qualsiasi cosa facciate. Tutti questi segni vi portano ad avere impotenza e disperazione.
Ecco alcune domande a cui potresti rispondere e capire se sei una donna vittima di violenza domestica psicologica:
Hai paura del tuo partner?
Tendi ad evitare alcuni argomenti per paura di irritarlo?
Tende a urlarti contro e umiliarti?
E’ spesso di malumore o imprevedibile?
Ti costringe a fare sesso?
Minaccia il suicidio se lo lasci?
E’ eccessivamente geloso?
Ti impedisce di vedere i tuoi amici o la tua famiglia?
Queste sono solo alcune delle domande a cui rispondendo puoi capire se il tuo partner è una persona violenta e predisposta ad abusarti.
Esiste un vero e proprio modello comune nelle persone che tendono ad abusare. Prevede questi step:
Abuso. Il vostro partner si usa la violenza fisica o psicologica contro di voi. Ogni abuso, che sia fisico o mentale serve per stabilire “chi comanda” nella coppia.
Senso di colpa. Dopo l’abuso il vostro compagno o vostro marito si sente in colpa. A volte il senso di colpa è non tanto per quello che ha fatto, ma per la paura di essere scoperto, per esempio per paura che vi possiate confidare con un’amica o un famigliare.
Porge le proprie scuse. In questa fase, la persona che abusa razionalizza sull’accaduto, e vi porge numerose scuse, magari anche addolcendovi con qualche regalino. In questo modo cerca di fugare ogni responsabilità.
Si comporta normalmente. L’aggressore fa tutto il possibile per riprendere il controllo del rapporto comportandosi in maniera quasi amorevole e dolce. In questa fase di luna di miele tu come aggredita puoi addirittura pensare che finalmente si è reso conto e gli dai la possibilità di recuperare.
Una nuova aggressione. Ma tutto questo non per molto, perché il lupo perde il pelo ma non il vizio. Quindi quando meno te lo aspetti, lui può ricominciare ad umiliarti verbalmente o arrivare ad alzarti le mani.
Da qui ricomincia il processo di abuso domestico presentato in questo modello molto chiaro.
Alcuni segni riconoscimento
Alcuni segni di riconoscimento sono della violenza domestica sono:
I segnali di pericolo di violenza fisica. Avere lividi frequenti con la scusa di incidenti domestici. Spesso perdere il lavoro, senza delle reali spiegazioni. Indossare vestiti che coprono eventuali lividi o tumefazioni.
I segnali di pericolo di isolamento. Essere limitati nel vedere famiglia o amici. Uscire in pubblico raramente senza il proprio compagno. Accesso limitato di denaro o macchina.
Parlarne con qualcuno di fidato è sicuramente il primo passo. Non si deve aver paura di denunciare questa situazione. Il consiglio è quello di parlarne come prima cosa in famiglia, cercare conforto nel proprio famigliare più fidato.
Ci sono anche alcune associazioni che si occupano di violenza sulle donne come l’associazione antiviolenze-voci nel silenzio, presente nel Lazio e dove a questo link potete visitare la loro pagina facebook.
Un aiuto importante viene anche dalla psicologia. Un percorso psicologico aiuta a ricostruire la propria identità e ritrovare la propria autostima e autonomia.
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