La sindrome dell’impostore è una condizione psicologica che porta una persona a essere costantemente insoddisfatta di se stessa.
sindrome dell’impostore
Anche quando ottiene dei successi, e riceve dei complimenti per i risultati ottenuti, chi soffre di questa sindrome è terrorizzato. Il suo timore è che prima o poi le persone possano comprendere quanto scadente sia il suo lavoro oppure quanto incapace lui sia.
Anche se non si tratta di una vera e propria patologia, questa condizione implica una profondissima e prolungata sofferenza psicologica che abbassa notevolmente la qualità di vita di una persona.
Uscirne è possibile, ma per farlo è necessario avere un’idea chiara di quali siano i meccanismi che scatenano questi sentimenti e come li si può bloccare.
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I sintomi più comuni della sindrome dell’impostore sono grande insicurezza, mancanza di autostima, ansia da prestazione.
Quando una persona che soffre di sindrome dell’impostore è chiamata a svolgere un compito comincia a dubitare delle sue capacità, perché crede pochissimo in se stessa (bassa autostima). A quel punto sperimenta una forte ansia da prestazione che gli rende ancora più difficile lo svolgimento del compito.
Nonostante questo si impegna con tutte le sue forze a raggiungere il suo obiettivo. Cercherà di programmare tutte le sue mosse nei minimi dettagli, quindi cercherà di eseguire un lavoro perfetto sotto ogni aspetto. Il perfezionismo è infatti un effetto collaterale della sindrome dell’impostore e interviene come meccanismo di gestione dell’ansia. In pratica, se la persona si convince di aver fatto tutto a perfezione, riesce a rimanere più lucida e più calma.
Grazie agli enormi sforzi che compie in tutto quello che fa, chi soffre della sindrome dell’impostore spesso raggiunge dei buoni risultati ma – ed è a questo punto che la sindrome si manifesta pienamente – non riesce a riconoscerli.
Se riceve dei complimenti o delle gratificazioni da parte di altri, la persona con questa sindrome sente di non meritarli. Dal suo punto di vista se ha raggiunto determinati risultati è stato per semplice fortuna, cioè per una casuale combinazione di eventi che non dipendono dalle azioni che ha compiuto o dall’impegno che ha profuso.
A questo punto interviene il terrore di essere smascherati. Chi soffre della sindrome dell’impostore teme che prima o poi le persone si accorgano che è un incapace. Teme anche che, dopo averlo smascherato, le altre persone lo umiliano, lo escludano o lo prendano in giro.
Chi soffre di questi problemi, quindi si sente costantemente in ansia e in colpa. È continuamente in ansia perché teme di essere smascherato, si sente continuamente in colpa per il fatto di ricevere complimenti e ottenere successi che non crede di meritare.
Come sempre accade in questi casi l’ansia innesca due altri meccanismi mentali: il rimuginio e la ruminazione. Il rimuginio consiste nel pensare ossessivamente a quello che potrebbe accadere in futuro per tentare di minimizzare i danni ed essere pronti a ogni eventualità. Nei casi più gravi si manifesta in una forte forma di ansia anticipatoria. La ruminazione è invece l’ossessiva analisi del passato a caccia di tutti gli errori commessi.
La sindrome dell’impostore ha una causa molto specifica: l’incapacità di processare i propri successi. Con il termine “processare” si intende elaborare, accettare e interiorizzare i risultati positivi che si sono raggiunti.
Se il meccanismo per cui si sviluppa la sindrome dell’impostore è semplice, più complesse sono le cause profonde, cioè quelle condizioni che fanno scattare nella mente di una persona la convinzione di non essere abbastanza.
È stato osservato che a manifestare la sindrome dell’impostore possono essere sia adulti estremamente coccolati in famiglia, che hanno ricevuto il massimo sostegno (anche eccessivo) da parte dei propri genitori, sia bambini che partivano da condizioni di svantaggio, come appartenere a una minoranza etnica o sociale discriminata.
In linea molto generale si può parlare quindi di cause sociali e relazionali alla base della sindrome dell’impostore.
La sindrome dell’impostore non si cura con la somministrazione di medicinali ma con la rieducazione cognitiva della persona che soffre di questo problema.
La terapia psicologica sarà mirata a spiegare come processare un successo, come potenziare l’autostima e soprattutto come imparare ad accettare piccoli e grandi errori senza denigrare se stessi.
Questi obiettivi si raggiungono attraverso un’attenta analisi dei sintomi fisici ed emotivi della sindrome e attraverso una serie di consigli pratici da mettere in atto per calmare l’ansia e smettere di rimuginare.
Se dopo aver letto questo articolo hai capito di avere la sindrome dell’impostore, contattami. È sempre possibile riprendere il controllo della propria vita e cominciare un nuovo percorso di crescita personale ed emotiva: basta avere la guida giusta.