Lasciarsi in buoni rapporti tra due fidanzati arrivano a separarsi, è la cosa migliore. Ma rimanere addirittura in amicizia, è una buona idea?
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Quando una coppia arriva alla separazione, una soluzione saggia è quella di rimanere in buoni rapporti anche dopo la separazione, soprattutto se si hanno figli. A volte, però, dietro questa apparente amicizia, si nascondono intenzioni oscure, come controllare l’ex, tenerlo d’occhio, oppure il pensiero che rimanendo amici si può riconquistare. Queste intenzioni, come spiega Lisa Letessier, psicologa clinica e psicoterapeuta, non sempre sono dannose, ma riflettono una mancanza di comprensione dei propri veri desideri, dei propri desideri e delle proprie paure. In sostanza l’incapacità della persona di girare la pagina.
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Se andiamo a guardare le fasi principali della nostra vita, tutte passano dalla separazione, pensiamo alla nascita, l’adolescenza, il distacco dalla casa dei genitori. Ognuna di queste fasi rappresentano una separazione da qualcosa, e non c’è fase di crescita in cui non ci sia separazione. Separarsi significa iniziare un processo di individuazione, e non tutti hanno il carattere per farlo, alcuni sentono di indebolirsi, vivendo un momento di confusione. La rottura con qualsiasi cosa, e in questo caso intesa come separazione della coppia, crea un senso di insicurezza, ed è forse questo che porta alla confusione e al non sapere cosa fare e cosa veramente è meglio fare in quel momento. Viene a mancare una base sicura nella propria vita che fino a quel momento ha rappresentato un punto di riferimento essenziale. In tutta questa dinamica, non bisogna dimenticarsi che ogni separazione, ogni abbandono risveglia vecchie ferite. In questo caso si parla di “disturbo di attaccamento“. Per fare un esempio esplicito se da bambini siamo stati abbandonati da una figura genitoriale o comunque accudente, come può per esempio essere i nonni o la zia, o abbiamo sofferto di carenze affettive come per esempio i genitori che si dedicano solo al lavoro, o sono troppo presi dalla nascita di un fratellino o sorellina, e viviamo una separazione con la nostra compagna o compagno, può accadere che nella nostra sofferenza insopportabile, ci sia anche tutta la sofferenza che da bambini abbiamo accumulato e non siamo riusciti a sfogare. Si riapre insomma una vecchia ferita! Subentra,quindi, un vuoto che va colmato poco alla volta e quindi poco alla volta ci si allontana. Ciò crea ansia da separazione.
Un passo alla volta, quindi. Non si può pensare di chiudere una storia dopo anni e riuscire a non soffrire. Nella psicologia, la separazione è considerata un lutto. Ciò significa che è necessario un periodo di sofferenza che ci aiuta a superare il lutto, per poi arrivare a trovare noi stessi, le nostre vere emozioni, desideri e bisogni. Cosa fare? Avere il coraggio di dire grazie. Grazie per tutti i momenti passati insieme e per tutte le emozioni provate. Grazie, può essere un ottimo modo per separarsi bene.
E’ importante farsi le domande giuste per essere un minimo razionale, in un momento in cui la razionalità è ben lontana. Che sentimento provo ancora per l’altra persona? Cosa mi aspetto da un rapporto tra due ex che si vuole trasformare in amicizia? Ho ancora aspettative? Ho paura di affrontare il presente?
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