rabbia diventa malattia
La rabbia diventa malattia quando viene trattenuta e repressa sfociando negli anni, in malattia autoimmune. I dati confermano che le malattie autoimmuni sono sempre più in crescita, come per esempio il morbo di Chron, malattie tiroidee, psoriasi, dovute spesso da emozioni represse, in particolare rabbia repressa.
Lo sanno benissimo i medici, in particolare gli internisti e gli immunologi, e in generale tutta la medicina non può più sottovalutare gli aspetti psicologici della persona facenti parte della sua globalità. Non più solo il corpo, ma anche la mente.
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Ogni essere umano vive situazioni difficili, e non sempre è facile riuscire a manifestare la propria rabbia e le proprie emozioni. Ogni torto, ogni ingiustizia subita e repressa si trasforma in rabbia, e nei casi più gravi, la rabbia diventa malattia. Succede praticamente ovunque, che, ognuno di noi è costretto a respingere sentimenti di rabbia. Succede sul lavoro, con il proprio partner, e nella vita di tutti i giorni. Succede, soprattutto, con quelle persone che, per un’educazione ricevuta, o dinamiche psicologiche personali ad ognuno di noi, si percepisce la rabbia come un’emozione negativa, un qualcosa di talmente pericoloso che non va espulso, ma trattenuto, perchè pericoloso. E spesso, sono proprio le persone che reprimono, e che manifestano malattie autoimmuni in cui, quindi, la rabbia diventa malattia.
Ci sono tre modi per esprimere la propria rabbia. Il primo è quello di manifestarla palesemente, che non significa a tutti i costi litigare con una persona, ma dire quando si è arrabbiati, che si prova molta rabbia. Per esempio se il tuo collega ha una dimenticanza nei confronti del tuo lavoro, e questo ti porta a provare rabbia, se fai parte di questa categoria, lo dici apertamente che quella cosa non andava fatta e, che, ti trovi in difficoltà.
Un altro modo per esprimere la propria rabbia è farlo in maniera indiretta. E qui entrano in campo una serie di azioni che non sono altro che espressioni di rabbia repressa e manifestata in quel modo. Per tornare all’esempio di prima, pensiamo come anzichè manifestare al collega la propria rabbia, ci limitiamo a fare dispettucci. Ti consiglio di leggere l’interessante articolo sui 15 modi di manifestare la propria rabbia repressa.
Un terzo modo è quello di reprimere solamente la rabbia. Lasciarla dentro di noi, che alberga per anni e anni, senza mai cacciarla fuori. E’ in questi casi che la rabbia diventa malattia.
Innanzitutto la consapevolezza è fondamentale e di grande utilità. Riconoscere la dinamica che sottende le proprie reazioni a eventi negativi o stressanti, e capire quando si assume un atteggiamento autoimmune. Affrontare le proprie paure e i propri fallimenti, prima che la rabbia diventa malattia.
Riconoscere la rabbia e le dinamiche sottostanti aiuta anche a ridurre il dosaggio di farmaci. La malattia autoimmune una volta che si presenta, non va più via, ma in questo modo è possibile ridurre i sintomi. E’ possibile evitare che la rabbia diventa malattia, riconoscendola, riuscendo ad archiviare i traumi, migliorare la capacità di affrontare le proprie esigenze.
Un aiuto psicologico fondamentale, arriva dall’approccio psicoterapeutico della Istdp, un approccio di psicoterapia breve dinamica, in cui il ruolo attivo del terapeuta facilita l’espressione di alcuni processi interni. Per saperne di più leggi cos’è la istdp.
Lo studio di psicologia-psicoterapia di Amleto Petrarca è specializzato nell’utilizzo dell’approccio istdp, e nella cura dei disturbi di ansia, panico e di tipo psicosomatico. Per ricevere informazioni, o prendere un appuntamento cliccare su contatti.