Richiesta fatta tramite il servizio di psicologo online.Buongiorno, le scrivo perchè vorrei risolvere un problema che mi assilla. Sin dall’adolescenza mi sono sempre relazionato con le persone, con l’intento di piacere, e con la preoccupazione di ciò che potevano pensare di me. Questo non ha fatto altro che alimentare ancora di più la mia timidezza, e la paura di dire cose fuori posto o che potessero ferire gli altri. Oggi ho 24 anni e sento che la situazione non si sia completamente sistemata, sono sempre influenzato e penso troppo al giudizio degli altri, e quindi anche le mie scelte sono condizionate per non far del male, o ostacolare le altre persone.
Chi mi conosce, sa bene questa parte del mio carattere, e ho la sensazione che in qualche modo venga sfruttata, infatti quando ho fatto scelte per me importanti, mi sono state rinfacciate con i conseguenti sensi di colpa miei.
Tutto ciò mi porta a vivere un senso di inadeguatezza, nei confronti della gente, ma soprattutto verso le persone a me care, e che piano piano arrivo a ritenere anche un po “traditori”, proprio perchè quando ho fatto scelte per me, sono stato addirittura additato e accusato di pensare solo a me stesso. Mi sento un po in trappola, è come se ormai la mia vita fosse condizionata dagli altri, senza trovare una soluzione, una valvola di sfogo.
Mi rendo conto che così, penso troppo al giudizio degli altri, e questo per me non è vivere. Dall’altra parte, però, so che non posso rinunciare a fare le cose e le mie scelte senza curarmi del giudizio degli altri. Cosa devo fare? Come posso liberarmi da questo peso?
Gentile ragazzo,
quello che descrivi nella tua richiesta, è molto comune tra le persone, e non sempre si è consapevoli di questo limite. Nel corso della nostra vita, soprattutto nello specifico quando si parla di relazionarci agli altri, esiste sempre un equilibrio che bisogna ricercare per poter stare bene, con le persone a noi care, considerando che tutti non ci possiamo assomigliare. A volte, però, capita che l’equilibrio tra i nostri desideri e quelli degli altri, tendano più dalla parte degli altri, e questo non va bene, perchè sopprimiamo la nostra personalità, non lasciamo che essa possa rappresentarci. Cosa succede allora? Succede che quando, come nel tuo caso si pensa troppo al giudizio degli altri, subentra malessere, frustrazione e a volte vacilla anche la nostra autostima.
Potrebbe rispondere ad alcune domande, come: sei consapevole di ciò che interessa a te? Se rinunci alla tua scelta, te ne potrai pentire? Sei sicuro di voler piacere a tutti?
Mi auguro che queste domande possano portare ad ulteriore riflessione, con l’invito che se pensi di non poter risolvere il problema da solo, potresti chiedere un aiuto a qualche mio collega della tua zona ( elenco psicologi ).
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Amleto Petrarca
psicologo psicoterapeuta