I pensieri intrusivi o “strani” sono una delle conseguenze più dirette dell’ansia, anche se spesso chi li vive non li mette immediatamente in relazione ad essa. Bisogna sapere, invece, che l’ansia cambia il modo di pensare e di vedere le cose, trasformando a volte il mondo in un posto spaventoso.
Per questo motivo è importante imparare a gestire l’ansia e, di conseguenza, eliminare anche i pensieri intrusivi o strani che essa genera.
come fermare i pensieri strani
In questo articolo cercherò di spiegare come fermare i pensieri strani causati dall’ansia evitando che assumano il controllo della tua vita.
Indice dei contenuti
Con “pensieri strani” intendo in questo caso pensieri irrazionali, relativi a situazioni o scenari improbabili o semplicemente molto fantasiosi.
Tutti noi, soprattutto nel periodo dell’adolescenza, siamo stati inclini ad abbandonarci a sogni ad occhi aperti che ci portavano lontano dalla realtà, a immaginare azioni o situazioni particolari.
Questo genere di pensieri strani difficilmente causa problemi alla persona che li formula, perché vengono trattati come poco più che innocue fantasie.
Un tipo esempio di pensiero strano è il classico “cosa succederebbe se avessi dei superpoteri” oppure “cosa farei se mi trovassi di colpo orfano”.
Oltre ai pensieri strani innocui ci sono però pensieri strani molto più disturbanti, che talvolta prendono uno spazio importante all’interno del nostro lavoro mentale, fino a diventare vere e proprie ossessioni.
Un tipico esempio di ossessione è la paura di essere contagiati, di pensare a ogni possibile causa di contagio nel tentativo di evitarla o prevenirla.
Al fine di tenere sotto controlla la paura e l’ansia spesso adottiamo comportamenti ossessivo compulsivi, che cioè ci inducono a ripetere continuamente delle azioni al fine di essere assolutamente certi di evitare determinati tipi di problemi (controllare 10 volte di aver chiuso la manopola del gas per evitare intossicazioni e danni all’appartamento, controllare 10 volte di aver chiuso l’auto per essere certi che non venga rubata, lavare continuamente le mani con saponi e gel sanificanti per evitare il contagio e così via).
È piuttosto semplice mettere in collegamento questo tipo di pensieri strani con l’ansia: si può facilmente comprendere che essi entrano con l’ansia in un circolo vizioso di cui l’ansia diventa causa ed effetto dei pensieri strani. Lo schema è il seguente:
Ansia (paura di essere contagiati) => Attuazione di comportamenti ossessivo – compulsivi (disinfettare continuamente le mani) => Ansia (timore di non riuscire a rispettare tutti i rituali a causa di problemi esterni).
I pensieri intrusivi sono pensieri che si “intrufolano” nel flusso dei nostri pensieri razionali e lo interrompono, portando la nostra mente a viaggiare su un binario differente rispetto al normale svolgimento dei pensieri a cui la nostra mente è abituata.
I pensieri intrusivi sono incontrollabili e imprevedibili poiché si presentano e prendono possesso della mente senza che apparentemente ci sia una causa specifica a scatenarli. Potenzialmente qualsiasi esperienza potrebbe condurre alla formulazione di un pensiero intrusivo.
I pensieri intrusivi sono egodistonici, cioè si focalizzano su azioni che razionalmente non compiremmo mai.
I più frequenti esempi di pensieri intrusivi sono:
Questi pensieri sembrano non appartenere alla persona che li compie, che si sente quasi “posseduta” da una seconda personalità aggressiva e malvagia.
Questo tipo di pensieri irrazionali, improvvisi e incontrollabili si manifestano più spesso nei momenti della giornata in cui la nostra mente è stanca e gli strumenti razionali a disposizione della nostra mente sono più deboli.
Tipicamente i pensieri intrusivi nascono prima di dormire provocando insonnia. Successivamente la stanchezza causata dalla mancanza di sonno rende più facile il manifestarsi di questo tipo di pensieri.
I pensieri intrusivi al risveglio sono molto frequenti: si manifestano nel momento in cui il cervello sta “carburando” per prepararsi ad affrontare una nuova giornata e viene assalito dall’ansia da risveglio causata dai compiti e dagli impegni che dovrà sostenere nel corso delle ore successive.
Questo tipo di pensieri tossici si può manifestare anche in particolari periodi della vita di una persona, in particolare quando si affrontano importanti e significativi momenti di passaggio, come la gravidanza. Non è raro infatti che i pensieri intrusivi si manifestino post partum, un momento in cui le donne sono in genere molto spaventate ed esposte più che mai al rischio di depressione.
I pensieri strani sono semplicemente pensieri. Molte persone fanno sogni ad occhi aperti insoliti o hanno delle fantasie strane che non significano nulla e che non hanno alcun impatto sulla qualità della loro vita.
Quando invece i pensieri intrusivi o strani si presentano in maniera estremamente frequente, addirittura impedendo di svolgere alcune delle principali attività quotidiane, come dormire o lavorare, allora è il momento di intervenire.
I pensieri strani e intrusivi non sono altro che una conseguenza di uno stato d’ansia, ma anche di un periodo di stress fisico e mentale (che può essere considerato a sua volta una delle cause profonde dell’insorgere dell’ansia).
Sotto stress semplicemente perdiamo il controllo dei nostri processi mentali, che cominciano “viaggiare” da soli senza un filo logico o secondo binari assolutamente irrazionali. I pensieri strani e intrusivi sono campanelli d’allarme che la nostra mente fa suonare per segnalarci che qualcosa non va e che ci sono problemi (anche gravi) da risolvere.
Se l’ansia causa pensieri intrusivi ma non da alle persone l’impressione di essere impazzite, i pensieri strani spingono la persona che li formula a mettere in discussione la propria salute mentale.
L’ansia è come una sedia a dondolo, sei sempre in movimento, ma non avanzi di un passo!
( Jodi Picoult )
Un problema per le persone che soffrono d’ansia, è che spesso vogliono forzare se stesse a smettere di pensare a quelle strane idee che si formano continuamente nella loro mente.
Purtroppo l’esperienza diretta e gli studi specialistici hanno dimostrato che se si tenta di non avere un pensiero, si ha in realtà più probabilità che questo pensiero ritorni.
Dimostrarlo è molto facile, e ti faccio fare un piccolo test su te stesso per capirci meglio.
Prova a chiudere gli occhi per 5 secondi, e non pensare ad una mela.
Fatto?
Ok, a cosa hai pensato?
Ops, alla mela? Immaginavo.
Evitare un pensiero specifico è impossibile, a meno che non si vada a lavorare attivamente sulle cause che lo hanno generato.
Combattere i pensieri strani è impossibile, e più si cerca di combatterli, più facilmente si ripresentano. Ci sono alcune cose, però, che si possono mettere per ridurre i pensieri intrusivi o semplicemente strani.
Il primo passaggio obbligato per il controllo di questi pensieri è quello di accettarli. Hai bisogno di permettere a te stesso di avere questi pensieri, senza preoccuparti di ciò che vogliono dire e senza chiederti se sarai in grado di controllarli o no.
Accettare, quindi, che questo tipo di pensieri siano causati dall’ansia e che non significano nulla.
Non importa quanto violento, quanto sessualmente esplicito, o semplicemente strano possa essere: l’ansia provoca ogni sorta di pensiero strano.
Un’altra strategia efficace è quella di sottovalutare il pensiero. In questo modo, se gli si attribuisce meno valore, il pensiero provoca meno paura.
Il tuo cervello odia l’idea di dimenticare le cose. Ecco perché è una buona idea scrivere ciò che stiamo pensando da qualche parte. Non preoccupatevi di ciò che significa il pensiero o quello che dice su di te. Basta annotare su un pezzo di carta quello che ti sta passando sulla testa per osservarlo successivamente dall’esterno.
Il consiglio di annotare i pensieri strani può sembrare in contrasto con il consiglio di svalutarli, perché in genere scrivere qualcosa significa dare ad essa una maggiore importanza. Descrivere su carta i pensieri strani e le scene che si formano davanti ai tuoi occhi quando sei preda di pensieri intrusivi ti permetterà invece di dare sfogo all’ansia impedendo che quel pensiero rimanga “bloccato” nella tua mente a creare danno e malessere psicologico.
I pensieri sono solo pensieri, e perciò sono impossibili da controllare.
I 3 step che ho appena indicato possono aiutarti a dare meno importanza a questi pensieri, cercando di accettarli, svalorizzarli, e scriverli.
Purtroppo non è possibile impedire completamente ai tuoi pensieri di tornare. Le strategie sopra proposte, possono ridurre il problema ma, per ritornare a vivere in maniera serena e senza pensieri negativi dovrete affrontare una questione fondamentale: la vostra ansia.
Esistono molte tecniche per gestire l’ansia, alcune delle quali possono essere messe in pratica senza l’aiuto di uno psicologo e comprendono in realtà molti consigli per una vita sana.
Nei casi in cui la presenza di pensieri intrusivi e di stati d’ansia sia troppo pesante da sopportare sarà invece necessario richiedere l’aiuto di uno psicologo, con il quale si potrà programmare anche un numero limitato di sedute durante le quali si analizzeranno le cause scatenanti dell’ansia e si imparerà come tenerla sotto controllo. È stato dimostrato in fatti che anche una serie breve di 10 incontri permette di ottenere risultati molto positivi nella gestione dell’ansia e delle sue conseguenze tossiche sulla vita delle persone.
Ho aiutato molte persone a controllare la loro ansia. Se sei interessato ad essere aiutato, contattami.