La paura di rimanere soli è uno stato emotivo comune a moltissime persone di età matura. Si tratta di uomini e donne che hanno ormai circa 50 anni e che, per varie ragioni, non sono più in una relazione.
Questa situazione si può presentare a seguito di una separazione o di un vero e proprio divorzio, ma anche a causa del semplice e naturale fallimento di una relazione lunga e in cui si era investito molto.
Quando ci si ritrova a essere da soli in età adulta si vive questa situazione con una sorta di profondo senso di colpa e senso di inadeguatezza. Il motivo è che all’interno della nostra società si considera normale che le persone adulte abbiano formato una famiglia o che abbiano almeno un compagno o una compagna.
Coloro che si ritrovano all’improvviso single da adulti si sentono esclusi da un sistema sociale di cui facevano parte fino a pochissimo prima.
Proprio a questo punto si presenta la paura di essere soli o, più propriamente, di rimanere soli per sempre.
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Nel periodo immediatamente successivo a una separazione di solito le persone cercano di distrarsi con attività di ogni tipo per gestire la paura di restare soli.
Si cerca quindi di trovare nuovi interessi, fare nuove amicizie, provare nuove esperienze e ci si getta così a capofitto in una sorta di “seconda giovinezza”.
Questo approccio però nasconde un meccanismo di copying disfunzionale: significa che esplorando nuovi interessi non stiamo affrontando la paura di sentirci soli, stiamo cercando distrarci per non pensare alla nostra situazione.
Il periodo appena successivo alla rottura di un rapporto è sicuramente un periodo di transizione che di per sé è sempre traumatico, ma che diventa più difficile da affrontare in età adulta dal momento che non abbiamo più la reattività e le energie emotive che avevamo da giovani.
Sarà quindi perfettamente naturale manifestare alcuni sintomi come:
Purtroppo, più questi sintomi peggiorano più il rischio di rimanere soli a 50 anni aumenta perché, sentendoci privi di entusiasmo e con poca fiducia in noi stessi, non ci sentiamo nel giusto spirito per conoscere nuove persone e avviare nuove relazioni.
Una persona che ha molta paura di rimanere da sola può sviluppare un forte stato di necessità affettiva, cioè può cominciare a sentire sempre più forte il bisogno di avere qualcuno al proprio fianco.
N.B. Ci troviamo in questa situazione quando la persona non ha sviluppato una maturità affettiva.
In queste condizioni è molto facile che una persona sola si accontenti di chiunque per cominciare un rapporto di coppia e mettere da parte il senso di profonda solitudine che non riesce più a sopportare.
Chi inizia un rapporto in questo modo, nella maggior parte dei casi vivrà una relazione problematica che potrebbe diventare tossica.
Con ogni probabilità, infatti, si arriverà a ignorare e non vedere i difetti della persona che abbiamo “scelto”, si preferirà ignorare i suoi comportamenti irrispettosi o sgradevoli, finendo addirittura di accettare umiliazioni e maltrattamenti.
Com’è facile immaginare, in una coppia del genere possono arrivare a innestarsi meccanismi molto pericolosi in cui uno dei partner diventa dominante e l’altro diventa dipendente affettivo. La persona dipendente si convincerà che è meglio sopportare qualsiasi umiliazione piuttosto che rischiare di rimanere di nuovo da sola.
In linea molto generale la persona dipendente verrà sfruttata dal punto di vista economico, sociale o emotivo. Il partner sfruttatore potrebbe richiedere continuamente soldi, potrebbe voler migliorare la sua posizione sociale o potrebbe usare il partner “vittima” come una discarica emotiva, riversando su di lui tutta la propria frustrazione e addossando a lui la colpa di ogni più piccola cosa.
Quando una persona sente un forte bisogno di compagnia e rischia di cadere nella dipendenza affettiva, è fondamentale evitare di prendere decisioni impulsive nella scelta del partner. Per farlo, è utile imparare a riconoscere le proprie emozioni e distinguere tra la paura della solitudine e il desiderio autentico di costruire una relazione sana.
Prima di impegnarsi, è importante prendersi il tempo per conoscere l’altra persona, valutandone i valori, il carattere e il modo di vivere. Coltivare l’autostima e la capacità di stare bene con sé stessi aiuta a non cercare un partner solo per riempire un vuoto, ma per condividere un legame autentico e reciproco.
Infine, ascoltare il parere di persone fidate o affidarsi a uno psicoterapeuta può offrire una prospettiva equilibrata e prevenire scelte dettate dall’urgenza emotiva.
Per evitare di trovarsi in situazioni così spiacevoli l’importante è affrontare la separazione nel modo giusto fin dal primo momento, in maniera da “guarire” il più velocemente possibile le proprie ferite emotive costruendo un nuovo equilibrio.
Non c’è niente di male nel tentare di fare nuove esperienze, conoscere nuove persone e costruirsi una nuova routine, ma queste strategie non si devono trasformare in una fuga.
Per evitare che succeda sarà importantissimo ascoltare se stessi, dare alla propria mente e alla propria emotività il tempo di risollevarsi, ritrovarsi e guarire dal trauma della separazione.
Sentirsi tristi e spaventati è naturale ma bisognerà imparare a scoprire la solitudine e tutte le molte possibilità positive che offre.
Per fare un esempio, passare del tempo da soli, senza dover scendere a compromessi con nessuno, facendo esattamente quello che si vuole quando e come lo si vuole, potrebbe essere una riscoperta interessante.
Per trovarsi di nuovo a proprio agio nel fare le cose da soli si potrà cominciare a piccoli passi facendo piccole esperienze, per esempio organizzando un breve viaggio, andando a guardare un film o a visitare un museo, a seconda dei propri interessi.
Se ci si rende conto che proprio non si riesce a trovare piacere in queste attività, perché il senso di paura e di panico prendono sempre il sopravvento, allora può essere utile rivolgersi a uno psicoterapeuta.
Uno psicologo sarà in grado di evitare che un momento di tristezza e di spaesamento si trasformi in qualcosa di più grave.
Una persona che ha paura di rimanere da sola, e che non riesce a uscire dal trauma con le proprie forze, potrebbe infatti sviluppare la cosiddetta monofobia o autofobia. Si tratta di una paura irrazionale e insuperabile di rimanere da soli: si traduce nella paura costante di essere abbandonati dai propri familiari e dai propri amici, ma anche nel terrore di non riuscire a badare a se stessi nemmeno nelle piccole cose.
Se ti trovi anche tu in questa situazione e hai paura di rimanere da solo o sola o non sai come gestire questo difficile momento di transizione contattami: parleremo del tuo problema e troveremo insieme la soluzione più giusta per te!