Se hai mai sofferto di manie di persecuzione, sai quanto possa essere frustrante e spaventoso vivere con queste paure costanti. Le conseguenze di questo disturbo mentale possono essere devastanti per chi ne è affetto. In questo articolo, esploreremo in dettaglio le possibili conseguenze per chi soffre di manie di persecuzione e come gestire questa condizione.
Chi soffre di manie di persecuzione tende a credere che sia oggetto di un complotto o di un controllo da parte di persone o entità malevole. Questa credenza può portare a un alto livello di ansia, isolamento sociale e problemi nel lavoro e nelle relazioni personali. Inoltre, le persone affette da questo disturbo possono manifestare sintomi fisici come insonnia, perdita di appetito o irritabilità.
Se stai lottando con le manie di persecuzione, ricorda che non sei solo. Questo articolo ti fornirà informazioni utili per gestire la tua condizione e cercare il supporto di cui hai bisogno per superarla.
La mania di persecuzione veniva definita un tempo come disturbo paranoide della personalità. Si tratta di un disturbo delirante, che cioè genera nel soggetto delle percezioni o delle convinzioni che distorcono la visione del reale.
Una persona paranoica vive una vita molto logorante dal punto di vista psicologico e può addirittura arrivare a ferire se stessa o gli altri nel tentativo di proteggersi o di mettere fine alle sue sofferenze.
Si può uscire dalla mania di persecuzione? E come possiamo aiutare coloro che ne sono affetti?
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Soffrire di manie di persecuzione significa essere convinti che qualcuno stia tramando nell’ombra per danneggiarci.
Spesso la persona paranoica è certa che un determinato individuo stia operando contro di lei ma in altri casi può essere convinta che un “potere nascosto” o un “potere superiore” stia facendo di tutto per rovinare la sua vita.
È anche convinta che il danno si verificherà prima o poi e che non ci sia assolutamente modo di evitarlo.
Nel tentativo di evitare o rimandare il danno la persona paranoica nutre un sospetto diffuso nei confronti di tutti coloro che la circondano e che intrattengono con lei qualsiasi tipo di rapporto.
Un collega di lavoro potrebbe metterla in cattiva luce con il capo, un partner potrebbe tradire la sua fiducia, gli amici potrebbero approfittarsi della sua generosità, i parenti potrebbero mirare solo al suo patrimonio.
Come si può facilmente comprendere, questo atteggiamento porta a sviluppare uno stato d’ansia perenne e, in particolare, di ansia anticipatoria.
Chi soffre di manie di persecuzione soffre quindi la pressione psicologica generata dallo stress derivato dall’ansia.
La sua qualità della vita si abbassa drasticamente e, ovviamente, anche i suoi rapporti con la famiglia e gli amici si deteriorano in maniera inevitabile.
Anche se si tratta di una condizione psicologica che può colpire indistintamente uomini e donne, è stato riscontrato che le donne tendono a soffrire leggermente più spesso degli uomini di manie di persecuzione.
Inoltre, più si va avanti con l’età più è facile sviluppare questo genere di meccanismo psicologico. Le manie di persecuzione si manifestano in particolare nel corso della cosiddetta terza età.
Contrariamente a quanto si potrebbe immaginare, una persona che soffre di manie di persecuzione risulta estremamente lucida.
Quando affronta ragionamenti che non sono relativi alla sua paranoia manifesta un tipo di pensiero perfettamente logico e razionale.
Si può affermare, quindi, che per la maggior parte della sua vita una persona con manie di persecuzione si comporta in modo perfettamente normale.
Il problema insorge nel momento in cui per un qualsiasi motivo si vada a toccare l’argomento che fa scattare le manie di persecuzione.
A parte i sintomi a cui abbiamo già accennato (ansia anticipatoria o generalizzata, atteggiamento di costante sospetto, alti livelli di stress e litigiosità), chi soffre di manie di persecuzione sviluppa dei sintomi molto specifici.
Tali sintomi possono essere di tipo sensoriale o di tipo mentale:
I sintomi di tipo sensoriale sono costituiti da allucinazioni visive, uditive, tattili eccetera. Una persona paranoica può essere certa di “aver visto con la coda dell’occhio” qualcuno che la inseguiva. Può anche riferire di “aver sentito il collega sparlare di lei sottovoce” eccetera.
I sintomi di natura mentale sono costituiti dal cosiddetto delirio. Il delirio si definisce come una o più idee ricorrenti e ossessive che generano un vero e proprio tormento nel soggetto. A seconda delle caratteristiche che assume, il delirio può essere realistico o irrealistico.
Il delirio realistico è formato da una serie di idee non vere ma assolutamente realistiche. È realistico che ci possano essere degli screzi con i colleghi di lavoro, ma non è necessariamente vero che tutti coloro che incrociamo in ufficio stiano tramando contro di noi.
Il delirio irrealistico prende invece la forma di un complotto su ampia scala. Essere assolutamente certi di essere stati rapiti dagli alieni e tentare di definire tutti i possibili dettagli relativi al piano messo in atto da queste creature è chiaramente un delirio irrealistico.
Le teorie del complotto vengono sviluppate in maniera estremamente logica e assumono anche una certa organicità. Vengono elaborati cioè così tanti dettagli intorno a una teoria del complotto che finisce per sembrare credibile.
Il problema è che, anche se perfettamente logica, una teoria del complotto parte da premesse del tutto assurde.
Il motivo per cui queste teorie si sono diffuse a macchia d’olio è perché rispondono molto bene alle fantasie di controllo di un determinato tipo di persone. Le persone ansiose infatti provano grande piacere nell’avere il controllo assoluto di una situazione che le spaventa o che genera ansia.
Le persone con un basso livello culturale tendono a non capire molti meccanismi complessi che regolano la società ai suoi livelli più alti. Questo genera in loro l’ansia di essere costantemente sfruttate, prese in giro o danneggiate dai “poteri forti”.
Per sostituire i concetti che non comprendono perché risultano al di fuori della loro portata tendono a inventare storie perfettamente logiche e assolutamente sensate (dal loro punto di vista) che servono a confermare un’idea già formata e che già si possiede.
L’idea è che un potere occulto e maligno sta ingannando milioni di persone, le quali ogni giorno vengono danneggiate in ogni modo possibile.
Anche se dovrebbe risultare terrificante, la teoria del complotto ha una forza rassicurante nei confronti di coloro che credono in essa e la alimentano. L’idea di aver scoperto il complotto e di “aver capito tutto” dona una sensazione di grande tranquillità e fiducia in se stessi.
Si crea quindi il paradosso di una vita vissuta sotto il segno del sospetto totale ma che, in realtà, genera sicurezza a livello più profondo poiché fornisce un “quadro generale” che spiega tutto ciò che accade intorno.
Le cause di questo disturbo della personalità sono estremamente complesse e, nello specifico, possono essere suddivise in quattro ambiti differenti.
Le persone con un parente prossimo a cui è stata diagnosticata la schizofrenia hanno maggiori possibilità di sviluppare manie di persecuzione.
Le manie di persecuzione sono state messe in relazione con anomalie costitutive dei tessuti cerebrali.
Uno stato di stress intenso e prolungato può indurre la generazione di pensieri paranoici che, con il tempo, possono dar luogo a veri e proprio deliri realistici o irrealistici. Spesso questi deliri vengono utilizzati per trovare una spiegazione razionale a un trauma o a una grande sofferenza che ha colpito il soggetto.
Ci sono diverse strade per curare le manie di persecuzione.
Prima di essere curata, naturalmente la mania di persecuzione dev’essere diagnosticata correttamente.
La diagnosi:
Uno degli elementi da tenere in considerazione per la diagnosi è la durata delle allucinazioni o del delirio paranoide. Se queste anomalie della percezione e del pensiero di manifestano per più di un mese di seguito, si può cominciare a pensare che la causa sia associabile alla mania di persecuzione.
Un altro aspetto assolutamente determinante da tenere in considerazione è l’assenza di altri disturbi di carattere psicologico nella vita del paziente. Se invece fossero presenti potrebbero costituire le vere cause del delirio, facendo scartare l’ipotesi della mania di persecuzione.
Quando ci si trova ad affrontare una situazione in cui una persona cara soffre di manie di persecuzione, è essenziale adottare un atteggiamento di comprensione e pazienza. La prima cosa da fare è ascoltare. Spesso, chi sperimenta questi deliri ha bisogno di essere ascoltato senza giudizio. Mostrare empatia e disponibilità a capire la loro situazione può fare una grande differenza e può contribuire a creare un clima di fiducia.
In secondo luogo, è importante evitare di contraddire direttamente le loro convinzioni. Negare la realtà percepita da una persona con manie di persecuzione può portare a sentimenti di aggressività e ulteriore isolamento. Invece, cercate di validare i loro sentimenti, anche se non condividete le loro percezioni. Potreste dire cose come “Capisco che ti senti in questo modo” o “È comprensibile sentirsi sopraffatti”. Ciò può aiutare a ridurre la tensione e a promuovere una comunicazione aperta.
Infine, è consigliabile incoraggiare la persona a cercare aiuto professionale. Parlarne con un terapeuta o uno psicologo può fornire loro gli strumenti necessari per affrontare e gestire i loro pensieri e sentimenti. La terapia può essere un passo cruciale verso la guarigione, e il supporto di un professionista può fare la differenza nel loro percorso di recupero.
Per aiutare chi soffre di manie di persecuzione ci sono 3 strategie diverse:
Percorsi di psicoterapia personalizzati sono sicuramente la soluzione migliore per risolvere questo genere di problematiche. L’obiettivo è quello di istaurare un buon rapporto di fiducia con il paziente, in modo da non farlo sentire minacciato e farlo aprire.
Durante il percorso di psicoterapia al paziente viene insegnato anche delle strategie per tenere sotto controllo i sentimenti di rabbia e ostilità.
In queste situazioni la psicoterapia ISTDP risulta essere molto efficace.
In alcuni casi, potrebbe essere indicato abbinare ai percorsi psicoterapeutici anche trattamenti di tipo farmacologico. Sono indicati, in particolare, in presenza di sindromi depressive associate e deliri persecutori. Tra i farmaci solitamente utilizzati, oltre agli antidepressivi, ci sono anche gli ansiolitici.
Le tecniche di rilassamento sono molto efficaci per ridurre i pensieri ostili nel paziente e per favorire una maggiore calma e serenità.
Di questi, quelli più utili sono la mindfulness e tecniche di rilassamento come il training autogeno.
La comunicazione con una persona che soffre di manie di persecuzione richiede un approccio attento e sensibile. Innanzitutto, è cruciale utilizzare un linguaggio semplice e diretto, evitando termini che potrebbero risultare confusi o fraintendibili. È consigliabile esprimere i propri sentimenti e preoccupazioni in modo chiaro, senza minimizzare la realtà percepita dalla persona. La comunicazione deve essere aperta e onesta, ma anche rispettosa delle loro emozioni.
È essenziale mantenere un tono calmo e rassicurante durante le conversazioni. Evitare un atteggiamento di sfida o conflitto è fondamentale, poiché ciò potrebbe innescare reazioni negative e aggravare i loro sentimenti di paranoia. Quando la persona esprime le proprie paure, rispondere con empatia e comprensione può aiutare a creare un ambiente sicuro in cui si sentano liberi di condividere i loro pensieri.
Inoltre, è utile porre domande aperte per incoraggiare la persona a esplorare i propri sentimenti e pensieri. Ad esempio, chiedere “Come ti senti riguardo a questa situazione?” può aprire spazi di dialogo e permettere di approfondire la conversazione. La chiave è mostrare un interesse genuino per ciò che stanno vivendo, senza forzare le loro convinzioni o tentare di cambiarle. La comunicazione empatica può rafforzare la relazione e contribuire al processo di guarigione.
La domanda “Chi soffre di manie di persecuzione è pericoloso?” è comune, soprattutto perché questo disturbo è spesso frainteso. Le manie di persecuzione sono una manifestazione di un disturbo paranoide, in cui la persona è convinta di essere oggetto di complotti, minacce o controlli da parte di altre persone, senza alcuna prova reale. Questo tipo di pensiero può derivare da condizioni come il disturbo paranoide di personalità, la schizofrenia paranoide o episodi psicotici temporanei.
Tuttavia, chi soffre di manie di persecuzione non è necessariamente pericoloso. La pericolosità dipende da diversi fattori, tra cui la gravità del disturbo, la presenza di altre condizioni psicologiche e il livello di stress o disagio che la persona sta vivendo. Nella maggior parte dei casi, chi ha questo tipo di pensieri vive in uno stato di ansia e paura costante, sentendosi vulnerabile piuttosto che aggressivo. Solo in situazioni estreme, quando il delirio persecutorio è molto intenso e non trattato, può esserci il rischio che la persona reagisca in modo imprevedibile per difendersi da una minaccia inesistente.
Dalle manie di persecuzioni si guarisce? Con il giusto approccio e trattamento è possibile uscirne. Le manie di persecuzione possono rovinare profondamente le relazioni interpersonali di un paziente e peggiorare in maniera molto grave la sua qualità di vita.
Per questo motivo è importante arrivare il prima possibile alla diagnosi: stabilire e seguire la giusta cura farmacologica è al momento l’unico metodo in grado di restituire al paziente lucidità e serenità.
Pensi di avere alcuni dei sintomi della mania di persecuzione o pensi che una persona a te cara li abbia? Contattami, analizzeremo insieme la situazione e parleremo di ciò che puoi fare in prima persona per affrontare il tuo problema o aiutare qualcuno a superarlo.
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