Il dolore che proviamo davanti ad una perdita importante rende il processo del lutto molto difficile. In alcuni casi si sviluppa un lutto patologico che rende il processo naturale di elaborazione bloccato, per diverso tempo se non addirittura per anni.
lutto patologico
Il processo psicologico per cui si sviluppa un tipo di lutto patologico avviene nella fattispecie, quando non riusciamo a far fronte alle emozioni intense tipiche della perdita di una persona cara. Succede che se reprimiamo le nostre emozioni, pensando così di “essere forti”, in realtà non ci stiamo vivendo il momento nel giusto modo, e a questi presupposti è possibile sviluppare una sindrome da lutto complicato.
Quando si affronta un lutto, è importante perciò vivere appieno le sensazioni ed emozioni che ci arrivano, rimanere nelle fasi individuate dalla psicologia e viverle. Con l’aiuto dello psicologo psicoterapeuta è possibile farci accompagnare in questa elaborazione, ma quando invece si capisce di soffrire di lutto patologico, è necessario l’intervento di uno psicologo che aiuta a capire il processo di blocco mentale.
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Chiunque può soffrire di lutto patologico o lutto complicato, a prescindere dall’età, dal sesso, dal ceto sociale. Solitamente, quando mi trovo ad affrontare casi di lutto patologico, mi rendo conto che la maggior parte delle persone che hanno subito una perdita, questa sia stata di natura violenta o improvvisa.
Le caratteristiche perciò sono:
I sintomi che si possono presentare e a cui bisogna prestare attenzione per la diagnosi del lutto complicato sono:
La perdita di una persona cara è un dolore lancinante che trasforma e cambia chiunque venga colpito. Ma com’è la vita dopo un lutto?
Partiamo con il dire che tutto non sarà più come prima. Dentro di sè avviene un cambiamento, una trasformazione, che influenzerà il modo in cui si va avanti. Apparentemente sembra che tutto rimane uguale, ma dentro di ognuno di noi quella perdita, ha lasciato un segno indelebile.
Ci sono alcune persone che dopo la morte della persona cara, sperimentano un senso di paralisi emotiva. Soprattutto nelle ore e nei giorni successivi la perdita, si può avere la sensazione di incredulità, come una sorta di intorpidimento emotivo, dove è difficile credere che quella persona non c’è più, se magari fino a poco tempo prima ci siamo visti e abbiamo interagito.
La rabbia è spesso compagna di viaggio, in questa vita dopo un lutto importante. Si può essere arrabbiati con se stessi, con qualcun altro, per tutto quello che è successo, e verso la situazione di ingiustizia che abbiamo vissuto. Possiamo anche essere arrabbiati con la persona che è venuta a mancare ( spesso questa rabbia si tende a reprimere, in quanto è troppo doloroso ammettere ).
La cosa più triste e dolorosa è che la morte della persona importante crea un abbisso buio nei nostri cuori e nel mondo che percepiamo. Molto spesso detestiamo anche le persone che come noi sono state vicine alla persona scomparsa, solo perché pensiamo che non soffrano come noi. E allora, si presta molta attenzione al linguaggio che si usa, ai comportamenti e a come hanno ripreso la loro vita, magari così facilmente.
La via della guarigione e dell’elaborazione del lutto è, quindi, una via fatta di sentimenti ed emozioni contrastanti.
Ma cosa dovrebbe fare la persona che ha subito una perdita importante, come potrebbe migliorare la sua vita dopo un lutto? Provo a darvi una risposta invitandovi a seguire questi 4 compiti, che possono essere un ottimo aiuto per superare il lutto.
Superare un lutto è un processo naturale che a volte non sempre avviene in maniera così liscia e scontata, e quando non avviene è come se una parte di noi, si inceppasse per sempre. I passaggi importanti da tenere in considerazione nel superare un lutto sono 3, ma prima cerchiamo di fare qualche chiarimento.
Quando parliamo di lutto e del suo significato, molto spesso si tende a pensare alla morte, alla perdita di una persona a noi cara, e al difficile passaggio successivo. Invece, quando si parla di elaborazione del lutto, in termini psicologici, non ci si riferisce solo alla perdita di una persona cara, ma a quel processo che succede a qualsiasi perdita. Mi riferisco alla perdita di un oggetto, un’ amore, o una speranza su cui noi abbiamo investito molte nostre energie. Quindi la perdita del posto di lavoro, di un cimelio di famiglia a noi caro, dell’amore della nostra vita che ci ha abbandonato, insomma la perdita di una parte di noi. Ed è su questo che si innesca quella dinamica psicologica chiamata elaborazione del lutto. Il processo di elaborazione è naturale, non c’è bisogno dello psicologo che ci risolve questo processo, perchè avviene in modo naturale, e ha bisogno del suo tempo, ma c’è bisogno dello psicologo che ci accompagna in questo processo.
Lo psicologo diventa fondamentale quando una parte di questo processo è ferma,e la persona rimane bloccata. Allora ci troviamo di fronte a situazioni come, per esempio, la moglie che dopo 10 anni che è deceduto il marito, ancora sistema il suo posto a tavola. In quel caso il lutto, possiamo dire, che non è stato elaborato.
Mi permetto di indicarvi 3 punti da considerare, quando ci troviamo di fronte ad una perdita, che possono meglio accompagnarci in questo cammino.
Il primo punto per superare un lutto, è quello di non reprimere le proprie emozioni, ma di viverle, cercando di dare il giusto peso, senza ostinarci a fare i forti.
Il secondo punto per superare un lutto è quello di entrare in contatto con le emozioni che ci avvolgono, anche se negative, come la rabbia o la tristezza.
Il terzo e ultimo punto per superare un lutto è quello di chiedere aiuto anche alle persone che ci stanno accanto, senza far finta che nulla sia successo, e così facendo eviteremo una ferita indelebile.
Un approccio di psicoterapia istdp aiuta la persona ad uscire fuori dal lutto patologico, con un intervento mirato di pochi mesi in cui si aumenta la capacità di resilienza nella persona, riduce i sensi di colpa dovuti alla perdita, analizza le emozioni che bloccano il normale processo di elaborazione del lutto.