La ISTDP ( intensive short therm dynamic psychotherapy ) o Psicoterapia Dinamica Breve, è una tecnica di psicoterapia che risulta essere efficace su varie tipologie di soggetti.
È sul finire degli anni ’50 del 1900 che, dopo numerosi anni di ricerca, il prof. Habib Davanloo, Professore Emerito di Psichiatria all’Università McGill di Montreal, Canada, mette a punto questo approccio di terapia breve.
Nasce con lo scopo di accedere all’inconscio in maniera rapida, efficace ed efficiente. Essa viene inserita nel filone di altri approcci considerati brevi, portati avanti dagli studi di Malan, Sifneos, Mann e altri, con lo scopo di abbreviare la psicoanalisi di Freud.
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L’efficacia della tecnica ISTDP è ormai solidamente dimostrata su diverse problematiche. Attraverso un approccio vis a vis, in cui il terapeuta è attivo e costantemente attento verso il paziente, e tramite l’utilizzo di una sequenza dinamica avviene un accesso all’inconscio.
Con questo approccio vengono esperite dal paziente emozioni fino a quel momento represse e manifestate solo tramite la sintomatologia.
Il percorso di terapia ISTDP è caratterizzato da una prima seduta, che ha una durata maggiore rispetto alle altre e dura fino alle 3 ore. Permette al terapeuta e al paziente di fare una “prova di relazione”.
In questa fase viene effettuata una diagnosi attraverso l’individuazione delle vie di scarico dell’ansia e si valutano le problematiche del paziente.
Le 4/5 sedute successive durano 1 ora e mezzo, e le altre restanti possono anche durare 50/60 minuti settimanali, o mantenere la durata di 1 ora e mezzo ogni 2 settimane.
Negli ultimi anni sono stati sviluppati blocchi di sedute (Block-Therapy) di 6 ore in 2 giorni che possono essere ripetuti a distanza di settimane o mesi. Quest’ultima modalità potrebbe essere adatta per chi abita a molta distanza dal professionista, o chi ha necessità di far intercorrere più tempo tra una seduta e l’altra.
Le sedute vengono tutte videoregistrate: la videoregistrazione diventa uno strumento fondamentale per il terapeuta, per visionare i momenti più salienti della seduta e fare un lavoro più mirato, velocizzando ulteriormente i tempi della terapia.
Nell’ultimo periodo consiglio ai miei pazienti anche di registrare le proprie sedute audio, con il telefonino. Penso che ascoltare a distanza di tempo la propria seduta, le parole dette, consenta una maggiore introspezione.
Nel corso della terapia il ruolo del terapeuta consiste principalmente nell’aiutare il paziente a prendere contatto con i processi inconsci che lo bloccano e a superare questi blocchi emotivi. Si tratta di un processo estremamente interattivo, perché il terapeuta procede a un’analisi continua e costante delle difese utilizzate dal paziente e chiarifica tutti i blocchi psicologici che il paziente, da solo, non può riconoscere.
Il lavoro terapeutico si articola attraverso diverse fasi indicate nel loro insieme come “sequenza dinamica centrale” e che rappresentano l’intero processo terapeutico.
Vediamo insieme le sequenze:
Interventi sulla resistenza del transfer:
Ovviamente queste fasi non sono sempre seguite e applicate nello stesso ordine: a volte possono essere ripetute al fine di accedere all’inconscio e far esperire l’emozione più profonda del paziente. Accedere all’inconscio grazie all’utilizzo di questi strumenti dà un’accelerazione al processo terapeutico e permette di ridurre i tempi della terapia stessa.
Come puoi vedere attraverso questo approccio si raggiunge un contatto profondo e diretto con il paziente che porta ad avere una maggiore introspezione e un cambiamento radicale.
La terapia dinamica breve ISTDP si adatta a numerose tipologie di problemi, quali:
In molti casi anche una sola seduta può produrre una remissione del sintomo.
Da diversi anni sono specializzato in Terapia Breve, effettuo sedute di ISTDP in presenza e in digitale e sono membro dell’IEDTA, International Experiential Dynamic Therapy Association. Contattami se sei interessato a un percorso di terapia breve e sceglieremo insieme l’approccio migliore per te.