Lo stigma è una delle cose più difficili da evitare per chi è affetto da disturbi, come per esempio nel caso del disturbo borderline di personalità. Lo stigma può essere dannoso anche per le persone che sono in psicoterapia e che magari si sono auto-stigmatizzate dopo aver letto, magari, qualche articolo su internet. Ma come si cerca di evitare lo stigma? Una buona informazione è alla base di tutto. Ma vediamo nel particolare quali sono i falsi miti del disturbo borderline di personalità.
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1. Gli individui borderline sono pericolosi. Gli individui borderline sono tra gli individui più premurosi che si possono incontrare in terapia. Una loro caratteristica è quella di avere un intensificazione delle emozioni molto repentina, riescono a provare emozioni, come la rabbia in brevissimo tempo.
Le loro emozioni sono così intense che spesso sono soggetti ad autolesionismo o tentativi di suicidio. Ciò che li può rendere inquietanti agli occhi degli altri, è il fatto che, dato le loro emozioni intense, sono molto impulsivi, e spesso non considerano le conseguenze dei loro gesti. Sono persone che ne soffrono di questo stato, e la pericolosità maggiore è verso di loro e non certamente verso gli altri. Posso, quindi, affermare che i borderline, non sono individui pericolosi. Primo mito sfalsato.
2. Solo le donne hanno il disturbo borderline di personalità. Per molti anni il disturbo borderline di personalità, è stato considerato come un disturbo, che in prevalenza colpiva le donne, con un rapporto di 1 a 3. Oggi, secondo recenti ricerche finanziate dal National Survey, su campioni di migliaia di soggetti borderline, è emerso che il disturbo borderline colpisce allo stesso modo e con la stessa percentuale, sia donne che uomini. Questa ricerca, è stata di fondamentale importanza, perchè fino a poco tempo fa si faceva fatica a diagnosticare il disturbo borderline sugli uomini. I sintomi possono comparire in diversi modi per gli uomini.
3. Chi è affetto da disturbo borderline, preferisce essere in ospedale per evitare responabilità. La credenza popolare dice che le persone con disturbo borderline di personalità, cercano ricovero nei nosocomi per evitare responsabilità, in modo tale da non sentire il dolore di queste intense emozioni. Anche questo è da considerare un falso mito. Certamente, l’intensificazione del dolore spinge le persone con disturbo borderline, a ricercare terapie efficaci, ma non di sicuro per evitare responsabilità. I loro continui ricoveri, avvengono probabilmente per i loro sforzi nel cercare un terapia efficace e veloce. Che a volte l’individuo con disturbo borderline possa ricercare un ricovero, per avere un posto sicuro, questo è certo ( immaginate la sofferenza della persona ), ma non significa che è un modo per evitare responsabilità. Altro falso mito smantellato.
4.Le persone con disturbo borderline compiono atti di autolesionismo per attirare l’attenzione. Altro falso mito. Nella mia esperienza lavorativa, ho potuto constatare che le persone con disturbo borderline compiono atti di autolesionsimo ( molto molto frequente ), ma non certamente per attirare l’attenzione intesa in senso stretto del termine. Come vi spieghereste la vergogna dopo l’autolesionismo? Quindi si può dire che le persone con disturbo bipolare, non lo fanno per attirare l’attenzione, ma per dimostrare agli altri il loro intenso dolore.
5. Non esiste un trattamento per il disturbo borderline. In passato il disturbo borderline veniva visto come uno di quei disturbi difficili da trattare, quasi impossibili. Oggi sono presenti diverse tipi di terapia, come la psicoterapia dinamica breve, che offre un gran aiuto a queste persone.
6. Le persone con disturbo borderline di personalità sono state abusate. In parte è vero. Ma ci sono numerosi casi in cui li individui hanno sviluppato disturbo borderline di personalità, e non sono vittime di abusi.
7. Gli adolescenti non possono essere diagnosticati con disturbo borderline. Le attuali ricerche evidenziano che la valutazione del disturbo borderline, è attendibile.
Chi è affetto dal disturbo borderline ha la sensazione di annaspare in un oceano di emozioni che vengono fuori in maniera improvvisa. Ciò che queste persone sentono è difficile da spiegare in termini di sentimenti e di emozioni, e diventa molto più difficile, soprattutto, per chi ne è al di fuori, per chi non mastica la patologia, per non riesce a vedere le sfaccettature della personalità, ma pensa che tutto dovrebbe andare secondo i propri canoni. La persona borderline, si potrebbe definire vittima delle emozioni, attraversata e bersagliata dalle proprie emozioni. L’incapacità di gestire queste emozioni, porta ad avere comportamenti poco convenzionali, non fatti certo per il puro piacere di fargli, quanto per mascherare la loro angoscia, la loro sofferenza. Succede allora che si buttano a capofitto e senza pensarci troppo ( anzi per niente ) in gesti estremi, in situazioni estreme come nel sesso, nella promiscuità, nell’abuso di sostanze alcoliche o droghe. Come dicevo prima, queste azioni, per quanto alcune piacevoli, come l’attività sessuale, in questo caso di piacere ce n’è veramente poco.
In modo automatico, anche le relazioni possono essere compromesse, proprio perchè immaginate quanto possa essere difficile per una persona, con una forte scarica emotiva, intraprendere relazioni durature e stabili. Chi è affetto dal disturbo borderline, infatti, non ha un alta percentuale di matrimonio. Certo per qualcuno che legge questo articolo può significare niente, in quanto contrario al matrimonio, ma questo fa capire quanto un individuo con questo disturbo può essere così lontano, da una relazione sana e duratura.
Ci troviamo davanti ad alcuni dei tanti falsi miti che riguardano la psicologia e la psicopatologia. Spesso infatti, le persone tendono a farsi un auto-diagnosi prima di venire in terapia. Ciò naturalmente, porta una persona a costruirsi anche delle false credenze su se stessa o sul proprio compagno, o figlio, ecc.
Se sei alla ricerca di una psicoterapia efficace per questo tipo di disturbi, consulta la pagina psicoterapia breve dinamica.
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