Isolamento, aggressività, iperattività…e se tu fossi vittima di tale sindrome di abbandono?
L’abbandono è una delle più comuni cause di disagio e infelicità. Alla base di questa sofferenza vi è sempre una situazione di abbandono nell’infanzia, come un padre sempre assente, una madre oberata di lavoro, genitori concentrati nell’arrivo di un fratellino, o la morte di un nonno o una nonna a cui eravamo particolarmente legati.
Insomma l’abbandono risulta essere traumatico. Alcuni eventi, come quelli sopra elencati, possono essere traumatici per alcuni e meno per altri. La causa è da ricercare nel passato, nell’infanzia, in cui a volte si riscontra una predisposizione naturale, altre volte è il modo in cui la famiglia ha interagito con il bambino. Il fatto che molto spesso ci rendiamo conto di come le persone care non riescono a soddisfare i nostri bisogni e i nostri desideri è una cosa consolidata. A chi, questo comportamento, ha creato una forte confusione e disagio, in cui la separazione non è stata e non sarà vissuta con serenità e fiducia. Probabilmente chi ha paura dell’abbandono, non è capace di vivere bene da solo.
La nostra logica implacabile, conclude, che dal momento che siamo stati abbandonati, non siamo degni di essere amati. Questa credenza sarà alla base di tutte le relazioni sociali e affettive, consapevoli che il nostro bisogno di essere amati e accettati verrà messo in discussione quanto prima. Un circolo vizioso che porta a un comportamento paradossale, come Giovanni 45 anni, che lavora duramente per essere stimato da tutti i suoi colleghi e dal suo capo, sacrificando la sua vita privata.
La tentazione è quella di preservare i bambini dalla sindrome di abbandono, ma non bisogna cadere all’estremo opposto. E’ importante perciò trasmettere serenità al bambino quando ci si allontana anche per poco, in modo tale da dare il tempo a lui di scoprire se stesso, e sviluppare la creatività e curiosità. Abbiamo visto come gli estremi non vanno bene, ma è il giusto equilibrio tra essere presenti e non essere presenti, che preservano il bambino dalla sindrome dell’abbandono, costruendo le basi per una futura serenità.
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Amleto Petrarca
Psicologo-Psicoterapeuta
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