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A volte sembrano persone un po’ infantili, egoisti,ma perlopiù nella normalità, ma quando si trovano in situazioni di forte stress emergono capricci e comportamenti pericolosi, tendenza alla manipolazione e ideazione suicidaria.
Vivere accanto ad una persona con disturbo di personalità borderline non è un’impresa facile. Ogni famiglia si trova a dover trovare un nuovo equilibrio non appena arrivano i capricci emotivi del borderline. Penso che si dovrebbe osservare senza giudicare. Si deve cercare con discrezione a fargli prendere le proprie responsabilità, senza giudicarlo o offendere, ma facendo capire che noi ci siamo, e vogliamo dargli una mano nel guidarlo o guidarla ( dato che esistono più persone borderline femmine che maschi ). Entrare in relazione con un border significa avere accorgimenti rispetto ad alcune caratteristiche della sua personalità, per difendersi, in qualche modo, da una personalità coinvolgente. Vediamone qualcuno:
Come si fa a identificare una persona borderline? Dobbiamo pensare alla persona borderline come una persona a metà strada tra nevrosi e psicosi, in cui il filo conduttore è la difficoltà a gestire le emozioni. Le sue manifestazioni: le reazioni eccessive alla minima provocazione, l’eccitazione. In aggiunta a questi alcuni sintomi come: sentimenti cronici di vuoto, difficoltà a gestire la rabbia, ridotta capacità di prevedere le conseguenze delle sue azioni, instabilità nelle reazioni interpersonali, sforzi frenetici per evitare l’abbandono, ecc…
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) spiega come quasi il 2% della popolazione mondiale presenta il disturbo di personalità borderline, di cui per la maggior parte sono donne, in proporzione di 3 su 4.
Le origini del disturbo di personalità borderline possono avere una base genetica, e a livello psicologico sembra colpire di più persone che hanno subito deprivazioni emotive, o separazioni traumatiche nella prima infanzia.
Trattamento farmacologico: il trattamento farmacologico avviene con l’uso di antidepressivi, per trattare le cause biologiche e alleviare stati depressivi, attacchi di panico o ansia.
Trattamento psicoterapeutico: un altro passo per completare il lavoro terapeutico è quello di intraprendere un percorso di psicoterapia. La terapia dinamico-esperenziale rappresenta un percorso psicoterapico molto utile per aiutare la persona a capire le dinamiche che sottendono determinati comportamenti.
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