L’archetipo dell’azzardo è la partita a dadi. Azzardo, parola che deriva dall’arabo azzahr, che significa appunto “dado”. Giocare d’azzardo significa puntare o scommettere una data somma di denaro, o un oggetto di valore, su un gioco il cui esito è sostanzialmente imprevedibile. Il gioco d’azzardo non si riferisce solo ai giochi che richiamano atmosfere raffinate ed esclusive dei casinò, come la roulette, il blackjack, lo chemin de fer, ma a qualsiasi gioco che implichi una scommessa, schedine da bar, gambling online, il bingo dal sapore familiare, slot machine, gratta e vinci, ecc…
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Il manuale DSM definisce il gioco d’azzardo patologico come caratterizzato da un comportamento ricorrente e tale da compromettere le attività personali, familiari e lavorative della persona. Esiste un elenco di criteri diagnostici, che se il soggetto manifesta almeno 5 di questi sintomi viene diagnosticata la patologia.
Solitamente con il tempo il soggetto colpito da GAP comincia a contrarre debiti su debiti, finchè non riesce a controllare più soldi, tempo trascorso e affetti. Fino a quando non arriva questo momento, nessuno si rende conto di avere questo problema. Molte volte quando si arriva all’apice della patologia molti soggetti sviluppano anche una ideazione suicidaria.
Il trattamento della GAP viene scelto in base alle caratteristiche del paziente e può basarsi sulla psicoterapia, farmacologia e sul ricorso a gruppi di auto-aiuto. La guarigione può richiedere anche 12 mesi. L’intervento si concentra sull’inconsapevolezza del paziente che spesso sottovaluta lo sviluppo alla motivazione all’astinenza.
Amleto Petrarca
psicologo Bologna
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