crescere i fratelli uniti
I legami che i bambini sperimentano con i propri fratelli sin dai primi mesi della propria vita sono molto importanti, anche perché rappresentano la prima occasione di socialità per loro. Non sempre, tuttavia, accade che si instaurino delle relazioni pacifiche e sane: a quel punto, è compito dei genitori intervenire al fine di far crescere i fratelli uniti.
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La complicità tra fratelli è senza alcun dubbio un valore molto importante, ma non è detto che i rapporti siano sempre idilliaci, soprattutto quando i bambini sono piccoli e tendono a essere dispettosi. Il rischio di una relazione conflittuale è più frequente di quel che ci si possa immaginare: e se è vero che non ci si deve preoccupare più del dovuto, è altrettanto vero che mamme e papà sono chiamate a gestire le interazioni tra i figli per evitare complicazioni.
Affinché si evitino i conflitti tra fratelli, per esempio, è necessario che le identità dei bimbi vengano rispettate e valorizzate: anche se crescono all’interno della stessa famiglia e dello stesso contesto culturale, essi hanno personalità differenti, sensibilità diverse ed emozioni variabili. Ciò vale anche per i gemelli: la somiglianza fisica non sempre a una somiglianza caratteriale. Il primo consiglio che è bene tenere a mente per far crescere i fratelli uniti, dunque, è quello che prevede di non sopprimere le loro individualità, ma anzi di accentuarle. Occorre che ogni fratello venga riconosciuto e apprezzato per ciò che è: maschio o femmina, divertente o malinconico, solitario o estroverso, eterosessuale o omosessuale, e così via. Solo in questo modo si può favorire la comparsa di un clima sereno.
Un altro segreto da applicare per prevenire i conflitti tra fratelli sta nel tenersi alla larga da ogni possibile confronto: i paragoni, infatti, non sono mai benefici, anche nel caso in cui vi si ricorra con lo scopo di stimolare uno dei fratelli a lavorare e a studiare come l’altro o come gli altri. Il pericolo che si corre è quello che si sviluppi una competizione poco sana, che può sfociare in una relazione per nulla equilibrata, con una rivalità che in realtà non ha alcuna ragion d’essere. Se è vero che far crescere i fratelli uniti è importante, comunque, è opportuno non forzare la ricerca di una complicità nel caso in cui essa non esista: deve venire in modo naturale, senza obblighi.
I genitori, poi, devono in tutti i modi fare in modo che i fratelli vengano trattati allo stesso modo: non bisogna imporre loro di giocare sempre insieme, e al contempo è bene evitare di chiedere a uno i segreti dell’altro. Oltre a essere una pratica potenzialmente scorretta dal punto di vista etico, questo comportamento può tradursi in una sfiducia tra fratelli, che è proprio ciò che non si desidera. Va ricordato, d’altro canto, che i bambini necessitano di uno spazio personale e hanno bisogno di ritagliarsi dei momenti tutti per sé: sono loro a decidere se e quando vogliono condividerli con i fratelli. Nel caso in cui si opti per una convivenza costante e obbligatoria ogni secondo, il risultato potrebbe essere quello di una forte insofferenza.
La conflittualità tra i fratelli non è un demone da scacciare con paura, quanto una realtà che va accettata e interiorizzata: è un dato di fatto assolutamente normale, ovviamente sempre che non abbia conseguenze negative. Anzi, la complicità tra fratelli viene esaltata proprio dai conflitti: sentimenti come la gelosia o l’invidia sono scontati, e tendono a scomparire con il passare del tempo. I bambini piccoli, infatti, possono non accettare che la mamma e il papà condividano il proprio affetto anche con gli altri figli, e per questo vedono i fratelli come rivali: è questa, però, una competizione del tutto accettabile, e anche i litigi che ne derivano – se non troppo frequenti – sono fisiologici. Non implicano, dunque, che tra i fratelli ci sia poca armonia.
Che cosa succede durante un litigio
Che cosa fare, però, di fronte a un litigio? Sapere come comportarsi in questi casi è davvero importante per riuscire a crescere i fratelli uniti. In linea di massima, la decisione più indicata che si possa prendere è quella che prevede di astenersi da qualsiasi tipo di intervento, a meno che non sia indispensabile farlo. Bisogna, infatti, che sin da quando sono piccoli i fratelli imparino a far fronte ai litigi e ai conflitti in modo indipendente e in totale autonomia, così che possano essere in grado di farlo anche con le altre persone al di fuori delle mura di casa.
Gli insegnamenti devono essere ridotti ai minimi termini, ma è inevitabile che i bambini imparino che i fratelli sono preziosi: non solo per giocare e per divertirsi, ma anche per avere qualcuno con cui confidarsi e parlare. Non solo: molto importante è il concetto di imitazione. In molti casi i bambini tendono a copiare i modi di fare, le frasi, i gesti, le battute e le parole dei fratelli più grandi, che vengono visti come dei modelli da prendere a esempio: ciò è positivo perché favorisce lo sviluppo dell’empatia. I genitori non devono mai separare i fratelli che giocano tra di loro, anche se magari uno dei due è troppo grande per dedicarsi a un determinato tipo di gioco.
Infine, l’ultimo accorgimento che mamme e papà devono tenere a mente se vogliono crescere i fratelli uniti è quello di non ostacolarli nel caso in cui si alleino tra di loro, magari perché uno vuole nascondere ai genitori le marachelle dell’altro. Le fasi in cui i fratelli si coalizzano sono irrinunciabili e molto preziose: il riconoscimento di un “nemico” comune, che può essere un genitore, un cuginetto, un vicino di casa, e così via, rappresenta una specie di colla il cui ingrediente principale è la solidarietà. Dietro a questi comportamenti non c’è solo un desiderio di condivisione, ma anche una forma di affetto molto forte, che si consolida con il passare del tempo.