Il calo di desiderio sessuale non è necessariamente una condizione clinica. È perfettamente normale essere refrattari agli stimoli sessuali per un breve periodo di tempo, magari in condizioni di stress fisico o psicologico.
Quando però questo calo di desiderio si manifesta per un periodo di tempo prolungato, incidendo in maniera negativa sulla qualità della vita di una persona, si può considerare come un problema clinico a cui è necessario porre rimedio.
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Il calo di desiderio si può manifestare in due forme molto differenti tra loro ma che spesso vengono confuse.
Se i sintomi consistono nel non provare attrazione o stimoli sessuali nei confronti di altri individui, si può parlare effettivamente di calo del desiderio sessuale o di disturbo sessuale ipoattivo. Questo problema però non porta a evitare il contatto intimo a tutti i costi. Al contrario, una persona che sperimenti un calo del desiderio potrebbe trovare molto piacevole il contatto corporeo o l’intimità emotiva con il proprio partner, ma senza che questo “sfoci” nell’eccitazione.
Le cose sono molto diverse quando si parla di avversione sessuale. In questo caso, oltre a non provare alcun tipo di attrazione o di desiderio sessuale, una persona tenderà a evitare il più possibile qualsiasi contatto intimo che possa portare ad avere rapporti sessuali completi o ad altre pratiche sessuali. Nella maggior parte dei casi l’avversione sessuale si presenta nelle donne, soprattutto in quelle che sono state vittime di molestie o, peggio ancora, di violenza sessuale.
Come già detto, non si può parlare propriamente di calo di desiderio se questo fenomeno non si manifesta per un periodo di tempo prolungato. Anche determinare l’intensità del calo della libido è fondamentale per poter arrivare a una diagnosi.
Si definisce scientificamente calo del desiderio sessuale un calo considerato improprio o eccessivo rispetto all’età, alle condizioni fisiche e allo stato di benessere psicologico di una persona.
In pratica, se un ventenne non prova stimoli sessuali e difficilmente desidera un partner, probabilmente ci troviamo di fronte a un caso da affrontare dal punto di vista clinico.
Se invece è una donna nel pieno della menopausa ad accusare un drastico calo di desiderio, ci si dovrebbe preoccupare molto meno, poiché questo sviluppo nella vita sessuale femminile è perfettamente naturale.
Se una coppia è affiatata tende a manifestare lo stesso interesse per l’attività sessuale. Anche in questo caso, esattamente come nella vita del singolo individuo, si possono attraversare periodi di grande entusiasmo e periodi di “calma piatta” in camera da letto.
È sempre bene ripetere che, anche in questo caso, si tratta di oscillazioni perfettamente naturali, che fanno parte del normale percorso di vita di una coppia, soprattutto se la coppia è formata da due persone che hanno trascorso insieme gran parte della propria vita.
In coppia i problemi insorgono quando uno dei partner manifesta un calo di desiderio talmente netto che la coppia non ha più rapporti sessuali o, se ne ha, sono rari e poco coinvolgenti.
Nei casi più sfortunati (o fortunati, dipende dai punti di vista) sono entrambi i partner ad accusare un calo di desiderio sessuale nello stesso periodo.
Quando il calo di desiderio si manifesta contemporaneamente non c’è una persona che ha smesso di provare desiderio e una persona che si sente costantemente rifiutata. Più che davanti a una sofferenza individuale ci troviamo di fronte a una sofferenza del rapporto. Con ogni probabilità ci saranno motivazioni psicologiche e relazionali che hanno portato a quello stato dei fatti e sarà su quelle che occorrerà lavorare.
Tra queste motivazioni ci sono sicuramente:
Una sessualità attiva è un indice molto importante del nostro benessere psicofisico. Se il nostro organismo è in buona salute e la nostra mente si mantiene libera e attiva, allora la vita sessuale sarà soddisfacente e serena.
Quando un qualsiasi fattore interviene a “sbilanciare” questo equilibrio, la nostra sessualità andrà inevitabilmente incontro a un calo di desiderio.
Nelle donne le principali cause fisiologiche del calo della libido sono:
Il calo di desiderio si manifesta anche nelle donne che seguono una terapia a base di estrogeni oppure contraccettivi ormonali.
Negli uomini invece le cause cliniche più frequenti sono:
Naturalmente ci sono cause fisiologiche che possono colpire indifferentemente uomini e donne e che sono:
Non bisogna dimenticare inoltre che il calo del desiderio può essere imputato anche all’uso e all’abuso di droghe quali alcool, cocaina ed eroina.
Infine val la pena ricordare che i farmaci per il trattamento di patologie gravi possono avere il calo della libido tra gli effetti collaterali. Si tratta in questo caso di farmaci per il controllo dell’ipertensione, neurolettici, antiepilettici e alcuni antidepressivi.
Nel momento in cui viene diagnosticato un effettivo calo del desiderio sessuale è fondamentale risalire alle cause che hanno portato a questo stato di cose.
In alcuni casi poco gravi un cambiamento nello stile di vita può essere sufficiente a migliorare il rapporto con il proprio corpo, innalzando allo stesso tempo i livelli di testosterone (l’ormone che nei maschi e nelle femmine scatena il desiderio).
Praticare attività fisica anaerobica (cioè pesi e body building) fa aumentare i livelli di testosterone, così come aumentare il consumo di proteine diminuendo le quantità di carboidrati comprese nella propria dieta.
Si tratta però di indicazioni molto generali che vanno assolutamente seguite sotto la stretta osservazione del medico e solo se non si è in presenza di patologie.
Se le cause fisiologiche sono invece di grave entità, andranno trattate con opportune terapie farmacologiche, anche in questo caso con la guida di uno specialista.
Una volta eliminata la causa, il desiderio sessuale dovrebbe tornare naturalmente a livelli normali per il paziente e accettabili dal suo partner.
Come tutto ciò che ha a che fare con la sfera sessuale, il calo del desiderio può essere causato da una lunga serie di cause psicologiche.
Una delle più frequenti (soprattutto nelle donne) è una bassa o insufficiente autostima, legata principalmente al non apprezzamento del proprio corpo.
Se una persona si percepisce come brutta o non desiderabile, finirà per proiettare questa percezione sugli altri. Quindi, immaginando che verrà rifiutata da qualsiasi potenziale partener, la persona in questione preferirà inibire il proprio desiderio piuttosto che esporsi al rischio di un rifiuto.
Tra le cause di bassa autostima c’è anche la sensazione di aver fallito nella vita, di non essersi realizzati. La mancanza di un lavoro o l’essere ingabbiati in un lavoro poco appagante è uno dei problemi vissuti peggio dagli uomini.
La depressione e i disturbi dell’umore sono invece problematiche che affliggono entrambi i sessi e che hanno una profonda influenza sulla vita sessuale.
Varie forme di ansia, soprattutto l’ansia generalizzata e l’ansia da prestazione, sono problemi psicologici che hanno un impatto distruttivo sulla vita sessuale di una persona. Insieme ad esse, anche lo stress è un fattore da tenere assolutamente sotto controllo attraverso percorsi di meditazione, mindfulness e altre pratiche di rilassamento.
Tutte queste problematiche possono comunque essere affrontate, gestite e risolte attraverso la terapia psicologica di stampo cognitivo – comportamentale, che permette di isolare il problema e di trovare soluzioni rapide ed efficaci per migliorare la qualità della vita del paziente.
Se hai un calo del desiderio che si sta prolungando da troppo tempo, e pensi che possa avere cause psicologiche, parliamone insieme. Ti aiuterò a capire qual è l’approccio migliore per la tua situazione e come potrai tornare a vivere una sessualità serena e appagante.
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